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I^ V.O.C. - VeLista Offshore Cup

Trofeo "Vela d'Oro"

Bastia-Livorno

26 maggio 2002

Terminata vittoriosamente la prima frazione di regata, ormeggiamo al Porto Vecchio di Bastia.

I posti sono splendidi, Bastia ed il suo Porto Vecchio ricorda moltissimo Portofino, un paese disposto a semicerchio sul porto, ed aggrappato alla montagna. Quello che mi ha colpito maggiormente è stata la limpidezza dell'acqua del porto. Solitamente abituato a vedere i porti con acqua torbida, lurida e maleodorante, mi sono veramente stupito a vedere, sotto "Be First" ormeggiato, un'acqua cristallina ed il fodale, nitido e visibile. Una telefonata a casa .... "siamo arrivati ... abbiamo vinto ... primiiii !!!!" e poi in cuccetta a cercare di smaltire la nottata di gloria. Mi appisolo ma suona il telefono .... è Nonno Akab, al secolo Vincenzo Beccaria, l'amico di Carrara, dispensatore di preziosi consigli e "fornitore" del giubbetto autogonfiante che indossavo in regata .... "com'è andata ???" racconto tutto, mi spiega com'è successa l'alternanza dei venti e, soprattutto, cos'ha sbagliato Mauro a scegliere la rotta a terra. Semplicemente ha insisito troppo. Alle prime luci dell'alba doveva essere al largo, dove ci trovavamo noi. Ha esagerato ed ha pagato con più di trenta minuti di ritardo. Dopo la telefonata torno a cercare di dormire. Risquilla il telefono. E' Sandro Baroni .... solito ritornello "com'è andata ???" .... racconto tutto, a lui soprattutto racconto la gioia di avere "battuto" il grande Mauro. Mi chiede un giudizio: bravura mia o fortuna ???? Non me la sento di dire che sia stata bravura. Mi sono dannato per una notte a cercare il vento ma, se fosse arrivato il vento "buono" prima a "Zazà", la mezz'ora l'avremmo pagata noi. La mia risposta, su questo fatto è "botta di ... fortuna". Sandro riporta le mie dichiarazioni su VeLista. Mauro, al rientro, leggendo il messaggio darà la risposta che più mi ha fatto piacere: "la fortuna, prima o poi passa vicino a tutti. I bravi l'acciuffano, gli altri no. Stefano è stato bravo, un grande". Intanto aspetto l'arrivo di "Zaza" .... voglio attendere Mauro per prendere le sue cime in banchina ..... gli voglio veramente bene, come a un fratello .... ma so anche che un'occasione così difficilmente mi capiterà ..... arriva ..... "Mauro .... ti ho battuto" .... mi redarguisce, "non vantarti ..... " si vede comunque che non se la prende. Più tardi mi confesserà di essere stato contento che davanti a lui ci sia stato proprio io ....

Il pomeriggio del sabato la premiazione, si fa gruppo e poi ci si prepara per la regata di rientro fino a Livorno. Intanto guardiamo, sul portatile di Rodolfo, le foto scattate in partenza da Giorgio e da me. Sono bellissime. Giorgio, convinto che le foto siano state scaricate sull'hard disk del portatile da Rodolfo riformatta la scheda della macchina. Purtroppo la scheda era solo in lettura. Tutte le foto sono andate perdute .... peccato.

La domenica mattina, di buon'ora usciamo dal porto ed andiamo all'allineamento di partenza per la regata conclusiva. Il vento è praticamente assente. Il mare si popola di barche, ricominciamo a fare foto, le foto di cui oggi disponiamo. Come sempre mi occuperò delle procedure e Giorgio timonerà la partenza. Quasi totale assenza di vento, non governiamo. Siamo quasi in collisione con un'altra barca. Ci protesta .... prima dell'arrivo faremo il 720°, in questo momento non è possibile, metteremmo a rischio anche altre barche. Il vento non cresce, riprovo a timonare ma il "miracolo" notturno non si ripete con la luce del sole. Intanto un paio di coppie di delfini vengono a farci visita, notiamo una pinna a pelo d'acqua: uno squalo .... no, la pinna si affloscia sull'acqua ... è un pesce luna. Ci sembra anche di scorgere una tartaruga marina. Intanto via radio si sentono i primi ritiri.

Si avvicina mezzogiorno e siamo fermi. Guardando verso Capo Corso si nota una "strana" striscia nera sull'acqua ..... vento .... e che vento .... il mare ribolle, quando veniamo raggiunti la barca comincia a volare. Il mare si alza, venticinque nodi fissi, punte di trenta e più. andiamo di lasco, randa lascata e genoa un po' rollato. Velocità fissa intorno ai nove, dieci nodi, con punte quando surfiamo sull'onda anche di quindici. Una volta il log segnerà oltre diciassette nodi. Guido sta timonando, io sto aggrappato ad un winch. Questo non è proprio il mio vento ed il mio mare. Marcello è sottocoperta, completamente afono per un colpo d'aria, che legge un libro di poesie. Per lui queste condizioni cominciano solo ad interessarlo, lui che ha sulle spalle traversate atlantiche ed il Pacifico. La barca straorza e si stende sull'acqua, prendiamo una mano. Le onde cominciano ad essere veramente grosse .... guardo verso poppa, mi colpisce vedere Guido al timone, piccolo piccolo, con dietro un'onda sui quattro metri, nera, con la cresta bianca e spumeggiante che sembra volerlo sommergere. Poi l'onda solleva la barca che schizza via. Istintivamente gli occhi vanno sul display del log e tutti noi scandiamo i numeri della velocità .... dodici, tredici, quindici ..... quindici e sette ..... poi l'onda passa e si ritorna sui "soliti" dieci nodi .... Chiamiamo Marcello, se vuole timonare un po'. Marcello, in barca, è una specie di gatto. Completamente a suo agio, prende il timone con la stessa serenità di quando io timono in crociera sul lago. Si diverte, ed intanto mangia una banana. Getta la buccia fuori bordo ma il vento la fa incastrare sul boma. Arriveremo a Livorno con la buccia di banana sul boma. In vista dell'arrivo facciamo il 720° sempre con le stesse condizioni di vento e di mare. Lo comunichiamo alla giuria. Più tardi sapremo che l'equipaggio che ci aveva protestati non aveva presentato la protesta. Potevamo evitarlo. L'ordine di arrivo vede Magia, terza la prima regata, tagliare il traguardo per prima. Staccata di tre minuti, ancora seconda, "Zazà" e due minuti dietro noi, "Be First", terzi.

La classifica di classe 36.7 del trofeo Vela d'Oro e la classifica della VeLista Offshore Cup, vede due barche con gli stessi piazzamenti, noi e Magia, infatti collezioniamo entrambi un primo ed un terzo posto, ma in virtù del fatto che loro si sono meglio piazzati nell'ultima regata loro sono primi e noi secondi assoluti. Dietro a noi "Zazà" e "Sur". Moralmente ci sentiamo comunque vincitori.

Ormeggiamo nel porto di Livorno ed andiamo a cena. La mattina del lunedì Rodolfo, Marcello e Lavinia ci lasciano e tornano a Milano. Noi ripartiamo per riportare la barca a Marina di Salivoli. Il tempo è brutto e pioviggina. Issiamo la randa e diamo motore. Il trasferimento di ritorno è un mesto viaggio di "dovere", grigio come il tempo. Arriviamo a Salivoli, lasciamo la barca e carichiamo tutti i materiali in macchina. Dimentichiamo la pentola a pressione di Guido in barca, che la recupererà in estate. Riprendiamo in auto la direzione del Nord. Una breve tappa a Carrara da Vincenzo per un piatto di spaghetti e poi, a notte fonda, riaccompagno a casa Guido e Giorgio a Milano e poi rientro anch'io. E' finita, purtroppo è già finita. E' stata un'esperienza davvero entusiasmante. A tutti noi resta la consapevolezza di essere parte di uno splendido gruppo, un vero equipaggio.

L'equipaggio di Be Fisrt a Bastia
da sinistra: Lavinia Antico, Marcello Bergami, Rodolfo Lanocita, Giorgio Furla, Guido Pisapia e Stefano Meroni.