Home Page -> La Vela -> Diario di Bordo -> Anno 2002 -> XVIII^ Regatalonga 2002

XIX^ Regatalonga 2002

"Regata della Madonnina"

Viareggio (LU) - 14 luglio 2002

Anche quest'anno Sandro Baroni, con "Zefiro", il suo Foletti 800 in legno, decide di partecipare alla 19° edizione della Regatalonga di Viareggio che, quest'anno, vale anche come Regata di Mezzaestate della locale sezione UISP vela.

La manifestazione è, come al solito, molto sentita tra gli armatori viareggini. Sulla linea di partenza si dispongono 72 barche, dalle più piccole alle più grosse.

Il nostro equipaggio è lo stesso, ormai collaudato dello scorso anno, Sandro, Gilberto, entrambi di Lido di Camaiore ed io, "padano nebbioso". La novità, rispetto alla passata edizione è rappresentata dal fatto che Sandro, ancora in banchina, disse: "Questa volta timono io perchè, a lungo andare, perdo sensibilità e quindi voglio provare un po' io!". La storia ci dirà che, anche stavolta non sarà così .....

Il percorso è quello consueto di tutti gli anni: un bastone con partenza davanti al porto di Viareggio, una boa posta davanti al pontile di Forte dei Marmi, che come al solito sarà da ricercare in quanto storicamente i posizionamenti non hanno mai le stesse coordinate, ed il rientro con la linea di arrivo davanti al porto di Viareggio. Nella Regatalonga 2002 ci sarà da annotare, comunque, una diversità considerevole, rispetto alle altre edizioni da me disputate: il vento. Infatti quest'anno, anzichè provenire la solita brezza da ovest, con la prevista rotazione termica a Nord, per disporsi a maestrale nel pomeriggio, e quindi regatare con partenza di bolina ed unico bordo di bolina fino a Forte, per poi, dopo la virata dare spi di lasco fino a Viareggio, il vento proviene da sud, a scirocco o libeccio, e per tutto il giorno non girerà che di pochi gradi. Avremo partenza di lasco, subito dopo daremo spi.

Come solito Sandro è al timone per le procedure di partenza mentre scandisco i tempi. Il vento alle spalle e la barca giuria distante: non sentiamo i segnali di prepartenza e, come noi, nemmeno buona parte degli altri. Le prime barche varcano la linea: andiamo, partiamo anche noi. Sandro va a prua a preparare lo spi e mi lascia il timone. Come al solito, nonostante i propositi della partenza, non lo lascerò più. Timonare, soprattutto su Zefiro, mi piace molto e posso restarci per parecchie ore senza stancarmi, riesco a rimanere, nonostante la "chiacchiera" abbastanza concentrato e far correre la barca. Inoltre la mia esperienza sui laghi mi agevola moltissimo nella ricerca del vento in condizioni di poco vento e di direzione variabile. Sandro, fondamentalmente, preferisce occuparsi delle regolazioni. Da questo punto di vista siamo una coppia ben affiatata. Ormai ognuno di noi sa cosa e quando deve fare. In parecchi case abbiamo fatto rientri ed ormeggi discorreendo di altre cose, con tutto che filava liscio come un orologio.

Zefiro, come al solito, sotto spi ha una marcia in più. Partiamo dietro e cominciamo a recuperare sulle altre barche. Teniamo una rotta al largo, confidando che la boa di Forte sia molto fuori. Il vento gira un po' a Nord e, dopo Marina di Pietrasanta ci costringe ad andare verso riva. La variazione ci fa sperare che il vento si disponga a Maestrale. Sarebbe stato veramente il massimo, due bordi sotto spi ed avremmo visto sicuramente Zefiro tra i primi. Purtroppo la cosa rimane una sola speranza, tutto torna come prima, dobbiamo allargarci e puntare al largo per passarla. In boa il vento cale e scarrocciamo parecchio. Fatico moltissimo per non toccarla, nonostante avessimo calcolato di prenderla larga.

Il ritorno è di bolina. Zefiro soffre, soffre la conformazione di grande barca da crociera, che ci dimostrerà in modo splendido ospitandoci la settimana di Ferragosto, tra Viareggio e San Fruttuoso di Camogli, soffre il vento di bolina, soffre forse anche dell'allevamento di "muscoli" che si è formato sotto la sua chiglia e che scopriremo solo la settimana successiva, quando verrà alata la barca per fare carena.

Ingaggiamo uno splendido "Muscadet" in legno, per un po' cerchiamo scherzosamente di resistere, l'armatore è un ex vigile urbano di Viareggio, un "grascino" amico di Sandro. Poi lo lasciamo passare. Di bolina cammina di più.

Arriviamo alla fine, la classifica ci vedrà trentesimi assoluti, su 72 barche iscritte e quinti di classe, su nove. Sandro verrà premiato con un piccolo trofeo. Considerando regata, risultati e divertimento, raffrontati agli anni passati, questa era la mia terza partecipazione consecutiva alla Regatalonga, concordammo su un fatto. Sarebbe stato molto meglio correre con il vento consueto, con il primo bordo di bolina ed il secondo di lasco. I risultati sarebbero stati comunque, più o meno, gli stessi ma il moralmente sarebbe stato meglio. Infatti ci siamo divertiti molto di più a penare il primo bordo di bolina per poi "esplodere" in progressione, recuperando e passando diverse barche, rispetto ad arrivare in boa in buona posizione e vedersi poi, sfilare, dagli altri in bolina.