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Palio Marinaro 2001

Forte dei Marmi - Marina di Massa

 
Forte deu Marmi (LU) - 15 agosto 2001

E venne anche il Ferragosto 2001.

Sandro Baroni, con il suo Zefiro, navigava ormai da giorni molto più a Sud, tra l'Isola d'Elba e l'Argentario.

Fortunatamente tra Viareggio e Camaiore gli amici non mancano. Il "Palio Marinaro 2001", la regata tra Forte dei Marmi e Marina di Massa, organizzata dalla "Compagnia della Vela" di Forte e dal "Circolo della Vela" di Marina di Massa si farà.

Ci troviamo la mattina dei Ferragosto a Viareggio e disponiamo i vari equipaggi sulle tre barche che parteciperanno alla regata ed alla successiva crociera tra Portovenere e La Spezia. Le tre barche sono "Mela Verde", un "Mangiafuoco" dei Cantieri Italiani di 8,20 metri, del "mitico" Paolo Rombai, il "Piviere", 7 metri, di Alessandro Pieralli e l'Isola 21 di Luigi Mariotto.

Su "Mela Verde" l'equipaggio è composto da Paolo, skipper ed armatore, da Antonio Vanni, drizze e tailer, e dal sottoscritto, prodiere. Sull' Isola 21 sono imbarcati Luigi, armatore e skipper, Enzo Carrino ed Ivo. Sul Piviere, che doveva essere barca "familiare", con Alessandro e la moglie, in realtà, ma lo scopriremo solo a regata conclusa, era imbarcato solo Alessandro in quanto la moglie aveva deciso di riposare fino a tarda ora.

Non appena usciti dal porto di Viareggio, con l'assistenza del prode "Autohelm", ci dirigiamo, a motore verso il pontile di Forte dei Marmi, dove avverrà la partenza, ed andiamo a cercare le boe successive. Infatti è ormai consuetudine che le regate che si disputano in quelle zone sono caratterizzate spesso, troppo spesso, da una "caccia alla boa" che non è quasi mai posata nel luogo dove viene indicata nel bando di regata.

Finalmente viene incominciata la procedura di partenza, che, insolitamente, ha rispettato le istruzione fornite. Io e Paolo cerchiamo di fare una tattica di partenza ma, manovrare con 8 metri e venti di barca in mezzo a derive e catamarani non è cosa possibile. Arriviamo correttamente a tagliare l'allinemento di partenza mentre molte, troppe "barchette" si trovano fuori. La prima partenza viene annullata e viene ripetuta la procedura. Tutto da rifare. La partenza viene data di lasco. Ci troviamo al centro dell'allineamento attorniati da derive che cercano di "farsi largo". Il problema non è certo per noi, ma evitarle tutte non è cosa facile. Vista la situazione e la relativa vicinanza della prima boa decidiamo di non dare spi. Arriviamo a vele bianche alla boa in mezzo ad un nugolo di derive. Vado a prua, individuo lo spazio per passare e chiedo a Paolo di cominciare ad orzare. Vista la posizione della boa e la direzione del vento pensavo di orzare fino alla bolina attorno alla boa, senza cambiare mure, e, quando saremmo stati sufficientemente liberi, andare alla virata. Purtroppo non era la stessa idea di Paolo. Paolo, non appena ricevuto il segnale è andato a virare, con il risultato di ritrovarmi con la boa a pochi metri nell'esatta direzione di provenienza del vento, e le solite barchette intorno come mosche sull'uva. Chiedo il fiocco a collo, per girare la prua e riprendere velocità, Antonio esegue ma... anche il suo concetto di "fiocco a collo" non coincideva con il mio e, anziché mollarlo non appena la prua si fosse mossa, ha insistito a tenerlo, con il risultato che la barca cominciò ad indietreggiare, sempre con le barchette intorno.

Finalmente, ristabilito il corretto assetto delle vele, riprendiamo la navigazione per la boa del "Cinquale". Dopo un po' di "caccia" riusciamo ad individuarla ed a passarla. Andiamo ora alla ricerca della boa di Marina di Massa. Intanto prepariamo lo spi. Dal momento che lo spi di "Mela Verde" è risultato troppo piccolo in passato, decidiamo di usare la vela del Rivetto "Alice por el Viento", l'altra barca di Paolo. Mentalmente mi ripasso cosa avrei dovuto fare a prua. Sono ormai passati tanti anni dall'ultima volta che mi sono trovato a fare il prodiere e sono un po' teso.

Dopo l'ultima virata preparo il tangone, chiedo le regolazioni dell'alto e del caricabasso, verifico le scotte e, dopo la virata lo spi va su. Si forma subito una "caramella", che, fortunatamente, si scioglie quasi subito. Lo spi del Rivetto funziona bene, meglio del precedente. Intanto attendo con ansia la strambata, davanti al pontile di Marina di Massa. Scandisco la rilevazione della boa, "pronti a strambare", cerco di disincocciare il tangone dall'albero ma .... la varea non si apre ... è bloccata..... panico .... tiro più forte ma la scotta che comanda l'apertura della varea si spezza e mi resta in mano l'anello....il pontile si avvicina .... Paolo va comunque a strambare, afferro la scotta sopravvento e faccio da "tangone umano". Lo spi assomiglia più ad un reggiseno di una "lingerie" di infimo ordine che ad una decorosa vela. Continuiamo .... ormai vediamo il traguardo. Apro la varea di scotta e cerco di passare il tangone. Chiedo di "mollare l'alto" ma per Vanni, in quel momento, chiedo qualcosa di strano. Urlo, parolacce, quasi bestemmie. Finalmente Paolo apre lo stopper. Incoccio il braccio e cerco di disfare la "caramella". Niente ... Ormai siamo al traguardo .... A qualche centinaio di metri la vela decide di "fare giudizio" e si distende, quasi un omaggio alla regata. Tagliamo il traguardo. Quinti di classe. Ammainiamo lo spi e la randa. Attendiamo gli altri amici. Arriverà prima l'Isola 21, sesta e poi il "solitario Alessandro" con il Piviere, settimo. Con la calma e senza più panico controllo il tangone. Ora le varee funzionano. Era successo che l'asola piombata sul cavo metallico interferiva con l'anello di apertura della varea. Bastava guardare ed alzare l'asola con un dito. Non l'avevo capito. La concitazione mi aveva fatto fare di tutto meno che l'unica cosa giusta che dovevo fare.

L'unica consolazione è data dal fatto che, in questo tipo di regate, dove le barche sono notevolmente diverse tra loro, la classifica di arrivo è data quasi sempre dal "passo" che possono tenere le barche, piuttosto che dagli errori che gli equipaggi possono commettere. Infatti i distacchi della classse "Altura", la nostra, erano tutti ben netti e definiti e l'ordine non sarebbe comunque cambiato nonostante non avessimo commesso errori.

Le tre barche, riunite, si sono indirizzate verso il porto di Marina di Carrara, dove avremmo passato la notte.

Non appena arrivati abbiamo organizzato il trasporto verso il Circolo della Vela di Marina di Massa, dove sarebbe avvenuta la premiazione e la successiva cena a base di pesce, quest'ultima da me disertata.

"Mela Verde" e Paolo Rombai sono stati premiati, come quinti di classe con una coppa. Il primo trofeo vinto da "Mela Verde" da quando Paolo è armatore. Sono stato veramente soddisfatto di applaudirlo quando è salito a ritirare il premio, sono contento di poter dire di "esserci stato anch'io".