II^ Nautistore Challenge

"II^ Campionato VeListi in Blu..."

Rimini - 7-8 luglio 2001

Anche qust'anno affido il ricordo della manifestazione al racconto "ufficiale" dell'amico Mauro Fornasari.

Il ricordo che mi rimane di queste due bellissime giornate, è, oltre alla felicità di un incontro tra grandi amici, l'aver acquisito esperienza in mare, di avere regatato in condizioni per me mai raggiunte, in termini di vento e di mare, e di "essermi dimostrato" che conta molto più la sicurezza e la tranquillità in se stessi che non l'apparire brillanti, essendomi "infagottato" nella seconda regata di sabato dentro un vistoso giubbotto salvagente.

Ora spazio al rracconto di Mauro ed alle foto di Claudia e di Giorgio Furla.

Veramente duro e di livello il campionato Velisti di quest'anno.

La Nautistore Cup è stata assegnata dopo due splendide giornate in cui il vento non ha risparmiato nessuno.

Un vento da 25 a 30 nodi ha funestato la prima giornata , mentre una brezza tesa ha accompagnato i VeListi nella seconda giornata.

Ma vediamo come è andato il tutto.

Innanzi tutto Max ha eseguito, come l'anno scorso, i soliti sabotaggi: ha rubato un bompresso, ha coltivato mitili sotto qualche barca, insomma ha cercato di prendersi un vantaggio.

La mattina del sabato 7 luglio, come accordi e promesse, sono stati abbinati agli skipper, le teste di serie e le barche con un sorteggio, che grazie a Ugo è diventato sospetto.

Sta di fatto, che come avevo chiesto e desiderato mi è quasi stato assegnato un equipaggio interamente femminile.

A parte Giorgio Furla, due ragazze su tre...micca male, Angela ed Elena.

Pensare che ad Ugo avevo dato una Tombola intonsa, aperta per l'occasione, da cui Lui ha prelevato i numeri.

Ma vediamo le regate.

I° regata

Dopo diversi salti di vento e un colpo di gherbino che la dice lunga di come sarà poi il tempo più tardi, il vento si assesta da nord nord est sui 30°, oscilla fra i 12 e i 15 nodi.

Finalmente il via.

Mi ero raccomandato con tutti, che corressero più forte possibile, perchè era mia intenzione marcare Max fin da subito, attardandolo in partenza.

Ciò accade e non mi pento di aver penalizzato la mia regata.

Bergami parte in sordina.

Nonostante siamo partiti ultimi, già alla prima bolina Max e noi abbiamo recuperato molto, anche Bergami, quella "Bestia", guadagna bene.

Angela è una randista attenta al comando e Giorgio dopo un po' di " o tutto o niente", comincia a regolare di fino il fiocco abbandonando una tecnica che definirei digitale. Elena ha capito come regolare i carrelli e guarda il papà, lontano verso poppa, ma non ha nostalgia di Lui, anzi ride.

Siamo alla fine del bordo, tutti si accaniscono sulla boa di bolina ma ne escono prima Mino, Bergami, poi Max e noi.

Mino e RicChelli li vedo tesi come balestre.

Invece Campanelli è un veterano, come un capitano saggio guarda tutti e per non disturbare …..si fa da parte, finirà la regata guardando da dietro i suoi antagonisti…penso per studiarne le armi.

Con Mino c'è Guido, che più che un quarto, con rispetto agli altri, è un mezzo.

In una poppa sono protagonisti di un ingaggio serrato con Max, ma l'esperienza e la classe non sono acqua e ai "giovani cucciolotti" ci vorranno ancora maccheroni per farsi volpi: Max li fa cadere in errore si fa "toccare il culo" e li costringe ad un 720°.

Guido è alla bestemmia libera, mentre Nunzio non capisce come mai la barca giri due volte su se stessa e Mino segua la litania del suo prodiere.

Andrea Pisapia invece non ha problemi di velocità, invece ha purtroppo una barca che si deve fermare un paio di volte attendendo che i pescatori di Cesenatico finiscano la raccolta mitili per il mercato generale, ma non se ne lamenterà MAI!!!

La regata finisce con la seguente Classifica:

1 Bergami
2 Max (il Defender)
3 Mauro Fornasari
4 Mino Perona
5 RicChelli
6 Pisapia
7 Campanelli

Si sentono sghignazzi, forti moine, quasi un orgasmo, pare che Vieri abbia fatto le fusa per un quarto d'ora al suo skipper, alla barca e all'equipaggio.

Fa il "signore" e non viene a farsi grosso da me….sarebbe la sua fine, sa che non metterebbe più un piede su Marina.

II° regata

Nella pausa fra la prima e la seconda regata il vento salta ancora.

Torna indietro, poi di colpo cade, l'afa penetra il respiro e dopo nemmeno un minuto….WOSHFRRLLFFRRLLL
….le vele cominciano a sbattere.

Colpo di vento: da nord comincia a spingere con la pressione di almeno 25 nodi , qualche raffica sui 28,30 ma non di più. Non si alza molta onda ma crescerà.

Ci allontaniamo dall'allineamento che viene, non so perché, preparato molto corto e mentre stiamo issando la tormentina, quelli del gommone sorprendono tutti con una procedura di partenza senza vedere che la maggior parte delle barche è lontana, molto lontana.

Forse l'Adele si è spaventata e vuole portarci a casa in fretta.

Arriviamo in affanno sull'allineamento, la fatica a partire è grande, essendo l'allineamento corto, bisogna fare bordi stretti per oltrepassarlo, ma il vento sbanda la flotta e non tutti sono in grado di virare in fretta senza fermarsi.

Può diventare un massacro, ma i VeListi sanno stare in barca….e tutto fila bene…fiuuuuhhh…..

Con la barra tutta alla poggia e la barca all'orza rischio di entrare nello scafo di RicChelli, sento Puppo, Mauro e Stefano che chiamano acqua, poi vedo Stefano che è legato ad un candeliere con il giubbetto….saggio l'amico, saggio..

Max comincia a urlare a destra e a sinistra e costringendo Bergami a lasciargli il passo dove avrebbe dovuto essere Lui a farlo, ma la classe dei grandi è indistinguibile e Bergami si sposta senza obiezioni.

Tutti gli equipaggi arrancano, le barche sbandano oltre il limite delle linee d'acqua che ne consentano un buon passo, finalmente grazie agli sforzi di Giorgio e delle ragazze riesco a dare un buon assetto e la barca, pur arrancando, procede sicura.

Sulla barca di Campanelli, Stefano papazian è finito in acqua e si è autoripescato, hanno provato a forzare un passaggio, la virata repentina ha messo a mollo, si fa per dire, Marco Rossi e Stefano Papazian.

Per andare a mollo basta semplicemente tardare il passaggio sopravento, le falchette sono sempre immerse.

Di lontano mi pare di vedere uno strano movimento sulla barca di Max, il Dott. Rodolfo Lanocita, esimio nel nome ma assolutamente non intimidatorio nell'aspetto, ha ben pensato di seguire Papazian padre che voleva non essere da meno del figlio, in un bagno in acqua salata.

Un candeliere spezzato è complice nella cosa e Max giungerà così settimo…….con qualche chilo smaltito dallo spavento.

Penso a come sarebbe stato bello avere un marco Rossi di 100 kili a bordo.

Per fortuna Angela è solerte ai miei comandi (almeno uno ogni due secondi e non esagero), cazza e lasca, pompa e fila, fino a che a un suo fievole " non ce la faccio più", Giorgio arriva con le sua mani da ursus, spellate ma potenti, a farle prendere fiato.

Rimontiamo e siamo sotto il secondo: Mino, che ha due occhi che mi sembrano quelli di chi a poker "vede" al buio su una grossa posta.

Non ci crede fino a che Guido non lo desta, è secondo, è arrivato secondo, ha battuto Max e il Fornasari.

Bergami è là davanti, lui sta già rientrando in porto dopo un primo superlativo con un vantaggio di due minuti e passa sul secondo….su di noi...bho..non so…chissà…non me lo ha detto ?

Questa la classifica

1 Bergami
2 Mino
3 Mauro Fornasari
4 Camapnelli
5 RicChelli
6 Pisapia
7 Max (un po' meno Defender)

Come primo giorno basta e avanza, non so in quanti avremmo voluto fare la terza in quelle condizioni. Se ne riparlerà l'indomani.

Per la terza e quarta regata le barche saranno riassegnate secondo il sorteggio del sabato, così ognuno vedrà bene di lasciare la propia barca agli "amici", nel modo "migliore".

III° regata

Prometto ai miei uomini una rivincita.

Prima partenza mi infilo sotto Bergami, lo porto fuori e lo costringo a partire in anticipo, deve penalizzarsi, basterebbe entrare dagli estremi, ma il giudice gli chiede un 720° e lui lo compie ugualmente.

Nel frattempo il boma lo colpisce violentemente, la botta con la giusta ripercussione sull'ipotalamo e l'ipofisi ne stimolerà gli ormoni e la sua prestazione diverrà galattica.

Max è partito in anticipo, ma non fa nessuna penalizzazione, nemmeno quando il gommone lo raggiunge, anzi gli impartisce due complimenti alla romagnola e cerca di raggiungere Giorgio, Elena, Angela e me, che ..........gli mostriamo impunemente la poppa.

Per Lui è sicuramente una pena, a ogni suo tentativo di fuga lo mettiamo negli scarsi e lo teniamo coperto come "un bimbo con la febbre".

Abbiamo girato la boa primi, e so che gli brucia, quanto gli brucia…….è un amico e me ne dispiace.....ach ..mi prude il naso...

Bergami invece resta calmo , non è stordito dalla botta ricevuta ma ha sicuramente delle visioni che gli indicano la strada...pardon i bordi giusti…. e lo aiutano.

Usciamo ancora primi alla boa di poppa, ma….Elena che sbeffeggia da lontano il papà, manca il posizionamento del carrello di scotta, (farà poi due giri di chiglia), così senza la vela che porta scivoliamo sottovento, perdiamo due lunghezze di vantaggio e quel mostro di Bergami, ci è col fiato sul collo.

Non mi curo di Max, lui o si penalizza o deve chiamarsi fuori, quindi lo lasciamo andare sul bordo buono e curiamo Bergami affinché non si prenda un salto di vento da solo

Max fila come un missile, lasciarlo solo è un peccato, ma anche Giorgio mi conforta e mi indica chi sia il nostro vero avversario.

Mino comincia a pensare di avere una barca che va forte come una spada, infatti sente il timone che vibra nelle sue mani, è felice: " Senti che roba, vibra, vuol dire che corriamo molto" ,

Sì molto, ma molto indietro…il sabotaggio notturno sta per avere i suoi effetti.

RicChelli so che sta lottando per capire se abbia troppo cazzato il Genova o la randa, ha in barca l'uomo migliore del mio equipaggio da guerra, Abbate, vale quanto Guido e più, ma forse a bordo non lo sanno.

Puppo, è con loro e Stefano Meroni ha ritrovato un vento a cui è abituato.

Siamo di nuovo vicinissimi alla boa di bolina, a causa di un pasticcio con la randa resto fra i piedi a Bergami e ne faccio una porcheria bestiale, lui mi evita, ma lo disturbo e riesco comunque a passare per primo.

Mi scuso, e per fortuna non mi chiede la penalità e mi resta dietro ........ Che culo……

Max invece, sulla poppa che segue, pensa bene di tangonare il fiocco, gli urliamo che non si può fare ma …..ci va bene che non fa i complimenti pure a noi.…

Sta di fatto che il "tangone Dott.Rodolfo" ha ben visto di togliere il "dott." Dall'indirizzo mail dopo questa sua dubbia complicità.

Max ormai arriverà primo, "ma chi se frega", pensiamo tutti, Lui sarà squalificato. E devo dire che mi…dispiace…..ZAP ZAP iiiiiiihhhh iiiiiiihhhhhh…il naso aiutoooo.

Campanelli ci si è fatto sotto, per lui le regate sono state un crescendo, settimo, quarto, e ora è terzo.
La sua indiscussa classe di uomo tranquillo gli ha permesso di approffitarsi dell'evolvere della situazione.

Mentre scendiamo sull'allineamento di arrivo, da lontano, sottovento, sta giungendo un barcone, di quelli con tanto di TABOOM TABOOM e PARAPAPA' PARAPA', di quelli su cui tanti turisti di una certa età ballano allo stile Casadei.

Ahimè, prevedo cosa farà il mio "amico nemico".

L'astuto Bergami non appena la prima onda del barcone sta per raggiungerlo, stramba e pone la poppa al mare, viene sollevato e approfitta di quei dieci quindici secondi di spinta prima che l'onda raggiunga anche me per SURFARE, riprendermi e castigarmi di quanto gli avevo fatto in partenza...se solo non avesse battuto la testa….chi gli avrebbe dato quella scarica di intelletto?

Mi chiede acqua e devo virare, lui ora è davanti, di un soffio ma .........davanti.

Purtroppo siamo vicini all'arrivo, e malgrado molli le scotte della vela di prua, il primo è lui.

Campanelli mi segue, poi Carlo, Pisapia e Mino.

Andrea Pisapia comincia a rimpiangere di non aver corso con il Barone Rosso, sicuramente avrebbe fatto meglio.

1 Bergami (comincia ad essere il Defender)
2 Mauro Fornasari
3 Campanelli
4 RicChelli
5 Pisapia
6 Mino
PMS Max (in ebollizione)

IV° regata

Max è scatenato, per Noi è fuori, ma lui pensa di riparlarne a terra, ha il fisico e se lo può permettere.

Però abbiamo sentito bene impartirgli la squalifica, così io e Bergami pensiamo di metterci il coltello in bocca e farci del male.

Non partiamo benissimo, ci troviamo in mezzo al gruppo.

Giro bene alla prima bolina, ma nella seconda, chiedo troppo al mio generoso equipaggio e compio una manovra che li coglie impreparati così in un ingaggio sottovento a Campanelli mi faccio coprire, lui mi sfila e io riesco solo a controllare Bergami.

Max si è involato, davanti a tutti l'adrenalina gli fa da motore.

Mentre tutti fanno la seconda bolina vediamo da lontano una barca ferma, è Mino, ha avuto un serio inconveniente, il timone si è rotto e galleggia dietro la poppa.

Io, anche da lontano, vedo RicChelli che sogghigna….

Sapremo poi che le mamme nella spiaggia antistante hanno tappato le orecchie ai bambini per una buona mezz'ora, e che i vetri dei bagni sono andati in pezzi per il "NOOO" di petto del Guido.

A Max l'adrenalina friggeva dietro la poppa, così ben meritato un bel primo dopo una regata impeccabile.

1 Max
2 Campanelli
3 Mauro Fornasari
4 Bergami
5 Pisapia
6 RicChelli
DNF Mino

Il fatto di colore

Giungiamo in porto e mentre io vado a prender i ragazzi sparsi nei moli grazie a qualche qui pro quo di Blu Rimini, Max fa i "capricci".

La classifica, quella da dirsi provvisoria, verrà stilata da Mino, (che rompe per una riparazione), Max (in stato di ipertensione) e Adele che poverina rossa come un peperone e ormai sfinita dalla verbalità dei "soci" annulla la squalifica, accontenta Mino erroneamente riparando due regate, mette quinto il mio equipaggio in una regata mai corsa ma per fortuna non toglie il giusto merito a Bergami.

Non vi dico la fatica che ho fatto per non intromettermi, per rendere formale e regolare il tutto, facendolo mi sarei assegnato un secondo posto e così mi avrebbero accusato di aver immerso un braccio intero nella marmellata, e soprattutto Mario "spaccaminuto" mi avrebbe fatto un "culo così" -( )-.

Ho dovuto aspettare una settimana perché sedimentasse il tutto e vincesse lo spirito della nautistore CUP, le classifiche sono tornate quelle giuste e l'equivoco si è ridimensionato a una colorita "manifestazione di amichevoli affetti".

Riguardo ad Adele, non possiamo lamentarci di Lei, ha fatto un po' di guai con i segnali, ma senza la sua presenza non sarebbe stato possibile partire.

Pare che il prossimo anno voglia fare la regata e non il giudice.

Tutto è bene quello che finisce bene.

(Mauro Fornasari)
 
II^ Nautistore Challenge Cup
Rimini, 7-8 Luglio 2001

skipper
 
equipaggio
Mauro Bergami
Vieri Merlini, Franz, Luigi Scarnicchia
Mauro Fornasari
II°
Angela Volpe, Giorgio Furla, Elena Busilacchi
Daniele Campanelli
III°
Lorenzo Gambarini, Marco Rossi, Stefano Papazian
Mino Perona
IV°
Guido Colombo, Adriano Braga, Nunzio Platania
M@x Michele Boiola, Rodolfo Lanocita, Renato Papazian
Carlo Richelli VI° Mauro Abbate, Mario Puppo, Stefano Meroni
Andrea Pisapia

VII°

Guido Pisapia, Ugo Marinelli, Lavinia Antico